Natale, Astrologia & Ceramica - OPERE ARTISTICHE DI ANDREA FONTANA

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Natale, Astrologia & Ceramica

1° Sezione MICROCOSMO E MACROCOSMO

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Natale, Astrologia & Ceramica (1987).



















     




IL PILASTRO COSMICO E IL NATALE DI CRISTO (1987)
Scultura in ceramica. h.cm. 75





IL PILASTRO COSMICO E IL NATALE DI CRISTO (1987)

Scultura in ceramica. h.cm. 75


Il complesso ceramico realizzato è composto da due piani circolari, sorretti da due colonne bianche, che si fondono assieme, formandone idealmente solo una, divisa dal piano inferiore, e consiste in un tavolino circolare, di forma stilizzata.
Il piano superiore contiene una scacchiera tradizionale, nel centro della quale vi è una Natività, che rappresenta la nascita del figlio di Dio, sulla Terra.
Intorno alla circonferenza del piano vi sono dodici bassorilievi verticali, raffiguranti alcuni mestieri di una volta, associati ai Mesi dell'anno attraverso varie simbologie.
Intorno al piano inferiore vi sono altri dodici bassorilievi raffiguranti i Segni zodiacali e i simboli dei pianeti governatori, a cui vennero anticamente associate le dodici Costellazioni ed i pianeti del Sistema solare, di cui presero i nomi.
Dodici è il numero simbolico dell'Universo nel suo svolgimento ciclico spazio temporale. Esso rappresenta anche la moltiplicazione dei quattro Elementi (terra, acqua, aria e fuoco) per i tre princìpi alchemici (zolfo, sale e mercurio). Questo numero è molto sfruttato anche nella simbologia cristiana; infatti, combinando il quattro del mondo spaziale e il tre del tempo sacro, che misura la creazione-ricreazione, si ottiene il dodici, che è quello del mondo compiuto: è il numero della Gerusalemme Celeste (dodici Porte, dodici Apostoli, dodici Fondamenta, ecc) e del popolo di Dio (Israele-Giacobbe aveva dodici figli, antenati delle dodici Tribù del popolo ebraico - l'Albero della Vita aveva dodici frutti, ecc). Anche per il mondo celtico il dodici ha un simbolismo comune (la Tavola Rotonda di Re Artù comprende dodici cavalieri).

Nel linguaggio dei simboli il pilastro è associato all'Asse del mondo, alla colonna, all'Albero della Vita ed all'Albero cosmico. Esprime la relazione fra i diversi livelli dell'Universo e dell'Io, un luogo di passaggio loro tramite dell'energia cosmica, vitale o spirituale, ed un focolaio d'irradiazione di quest'energia.
Per la stessa verticalità la colonna, come l'albero, è un simbolo ascensionale (come l'albero di Leonardo da Vinci); nell'evoluzione della personalità segna la tappa dell'affermazione di sè; nel corpo umano corrisponde alla colonna vertebrale, che nell'uomo è il supporto della verticalità.
Fin dagli antichissimi tempi gli alberi erano venerati e sacri a una divinità: "Lucus" era il Bosco Sacro, il tempio all'aperto; Lugo di Romagna, mia città natale, è sorta sul luogo di un "Lucus Dianae", di cui ha preso il nome.
L'Albero della Vita è un albero centrale: la sua linfa è la rugiada celeste ed esso è spesso assimilato alla croce di Cristo, che diventa, così, anche strumento di redenzione.

La scacchiera, con il simbolismo del gioco degli scacchi, è originaria dell'India e si ricollega chiaramente alla strategia di guerra. Con le sue figure geometriche, di colori alternati - bianco e nero -, essa rappresenta le forze contrarie che si oppongono nella lotta per la vita, nella costituzione della persona e dell'Universo. Inquadra una situazione conflittuale, appunto: la formazione in quadrati è il segno della battaglia che inizia. Il conflitto che esprime può essere quello della ragione contro l'istinto, dell'ordine contro il caos, di una combinazione contro un'altra, o di diverse potenzialità del destino. La scacchiera è una raffigurazione del mondo intessuto d'ombra e di luce; nella sua forma più elementare è il mandàla quaternario semplice. La scacchiera normale ha 64 quadrati, come il numero della realizzazione dell'unità cosmica. Dunque è il campo d'azione delle potenze cosmiche e corrisponde alla Terra, che nel simbolo è un quadrato, in quanto misurata dai suoi quattro orizzonti ed è divisa nelle quattro Regioni, occupate da quattro Caste, ecc.
Nell'antichissima tradizione dei Quadrati magici -scienza iniziatica- il 64 è il quadrato magico di Mercurio-Ermete, ed è infatti considerato il numero dell'intelligenza (Mercurio-Hermete governa l'intelletto).
Anche nella tradizione cristiana il quadrato, data l'uguaglianza dei suoi quattro lati, rappresenta il Cosmo.
Ma la forma quadrata non è unica. Essa appartiene al tempo, ma l'eternità è rappresentata dal cerchio che, dopo aver scandito l'arco dell'anno, ha misurato il tempo, poi l'eternità ed infine ha significato l'infinito.
Il cerchio ed il quadrato rappresentano i due aspetti fondamentali di Dio: l'unità e la manifestazione divina.
Il cerchio esprime il celeste, il quadrato il terrestre e il cerchio è per il quadrato ciò che il Cielo è per la Terra e l'eternità per il tempo, ma il quadrato si inscrive nel cerchio, vale a dire la Terra è dipendente dal Cielo. Il cerchio, infatti, è anche il simbolo del tempo: la ruota gira. Carl Gustav Jung ha mostrato che il simbolo del cerchio è un'immagine archetipica della totalità della Psiche, il simbolo del Sè, mentre il quadrato è il simbolo della materia terrena, del corpo e della realtà materiale.
L'Albero cosmico è anche Albero di vita, archetipo sul quale si costruisce l'Asse cosmico tribale. Tutte le betulle, che sono alberi bianchi e perciò i più luminosi, alberi stupefacenti, per dimensioni e longevità, lo evocano e partecipano alla sua sacralità. La betulla, in quanto pilastro cosmico, viene incisa con dodici tacche, che rappresentano i livelli celesti.

Così ho realizzato il mio "albero-pilastro" di colore bianco, associandolo simbolicamente alla betulla.
Il bianco si colloca alle due estremità della scala cromatica e significa l'assenza dei colori o la somma. E' il colore del latte, luce dell'argento e della Luna, ma è anche colore solare e diviene il simbolo della coscienza diurna illuminata, che ha presa sulla realtà. Ed infatti la betulla è talvolta associata alla Luna e al Sole: in questo caso è doppia, padre e madre, maschio e femmina. La betulla, inoltre, è il simbolo della via attraverso la quale discende l'energia del cielo e risale l'aspirazione umana verso l'alto.

L'albero riunisce simbolicamente i quattro Elementi tradizionali: l'acqua circola con la linfa, la terra si integra al suo corpo attraverso le radici, l'aria nutre le sue foglie ed alimenta il fuoco che si sprigiona dal legno se lo si strofina. Esso è anche il simbolo dell'uomo, infatti il corpo umano è composto dai quattro Elementi necessari per la vita: l'acqua è presente per oltre due terzi, la terra è presente nelle ossa, nelle cartilagini e nella parte chimica del corpo, l'aria viene introdotta con la respirazione, la quale è fondamentale per la combustione interna (ovvero il fuoco).
Perciò io vi associo anche la Ceramica, perchè anch'essa è formata dai quattro Elementi: la terra e l'acqua formano la creta che è essiccata all'aria e viene consolidata con il fuoco.
Ma l'albero e la Ceramica sono androgini, l'Uomo, invece, no.
La Ceramica è la più antica delle forme artigianali di cui si abbiano ininterrotte testimonianze attraverso i secoli, da vari millenni. Perciò rappresenta il primo simbolo dell'Artigianato artistico, come l'albero è il primo simbolo dell'Uomo.

Ecco quindi l'accostamento tematico e simbolico che ho ideato assemblando precisi significati: la Nascita del figlio di Dio sulla Terra (il quadrato, la scacchiera), circondata dal Tempo ( i Mesi e i Segni zodiacali, il cerchio), con la raffigurazione del popolo vivente (i Mestieri).

Andrea Fontana 1987

 
                                                                                 Bassorilievo in ceramica h. cm. 52




NATALIS SOLIS INVICTI - NATALIS IESUS CHRISTI
Natale del Sole Invincibile - Natale di Gesù Cristo (1988)
Bassorilievo in ceramica policroma



In questa scena si vede nel cielo Helios, il dio Sole sul suo carro d'oro trainato da quattro cavalli bianchi, la cui nascita era festeggiata al Solstizio d'Inverno con la Festa del "Natalis Solis Invicti", il Natale del Sole Invincibile.
In basso è raffigurata la Grotta di Betlemme con la Nascita di Gesù adagiato nella 'mangiatoia', il "praesepium".
Il nuovo Sole Invincibile è il Cristo Bambino, il Sole di Verità, Amore e Giustizia.


(cliccare sopra per ingrandire)
GROTTA DEL PRESEPIO CON LO ZODIACO (1988)
Bassorilievo in Ceramica smaltata policroma h. cm. 27



IL PRESEPIO RIVELATO

di Andrea Fontana

Il Presepio è il soggetto del Natale più ricco di elevati contenuti simbolici e spirituali, che sono anteriori alla Nascita di Gesù.
Il Presepio simboleggia il Cammino dell’Uomo dall’Ignoranza alla Consapevolezza, dal Sonno al Risveglio, dalla Morte alla Rinascita, ovvero dal Materialismo alla Prima Iniziazione.
I principali personaggi del Presepio rappresentano e simboleggiano i vari passaggi di evoluzione della Coscienza.

La formazione del Presepio è poligenesiaca, cioè derivata da più fonti e in tempi diversi, anche anteriori alla Nascita di Gesù.
Paradossalmente l’origine del Presepio è rintracciabile molto più addietro del periodo della nascita di Gesù, e proviene da Usanze ‘pagane’ assorbite o tollerate dalla Chiesa Cristiana, come ad esempio è accaduto per le Strenne, gli Augùri, il Ceppo, l’Albero, le Sibille e la Befana.

Le statuine in terracotta da Presepe vendute nei secoli scorsi nelle principali regioni italiane (prima dell’avvento della plastica industriale) in occasione delle Festività natalizie, hanno avuto origine dai “sigillaria”, statuette in cera e ceramica che si vendevano nel Lazio già prima della fondazione di Roma (753 a.C.) durante le Feste dei “Saturnali”, Feste in onore del dio Saturno, che erano simili alle corrispondenti Feste greche dette “Chronie”, in onore al dio Cronos, a sua volta affini alle “Sacee” babilonesi, antichissime Feste sacre celebrate in Mesopotamia.


I PRINCIPALI SIMBOLI DEL PRESEPIO




La GROTTA , sinonimo di Caverna, simboleggia il Centro del Cuore, il Chakra Anahata, dove Nasce il Santo Bambino, l'Amore Cristico.
La Grotta non è citata da nessuno dei 4 evangelisti, ma proviene dalla Tradizione di moltissime Culture in cui rappresenta l’accesso ai Misteri, al riparo dagli uomini ordinari e profani.
Nel linguaggio dei Simboli la Grotta rappresenta anche il Cielo e più in particolare lo Zodiaco con le Costellazioni ed i dodici Segni zodiacali.
Per l'Alchimia la grotta rappresenta l'athanòr, ossia il “recipiente” dove si svolgono i procedimenti di “trasmutazione dei metalli vili in oro”, un concetto allegorico e simbolico che veniva utilizzato dagli antichi alchimisti per velare il vero significato: l'evoluzione della personalità profana verso il proprio Sé superiore, l'Anima.




GIUSEPPE
rappresenta il Principio Maschile e simboleggia il lavoro umano necessario all'Ascesi spirituale. Giuseppe rappresenta intimamente il Padre nei Cieli, il vero Spirito monadico.

MARIA
rappresenta il Principio Femminile e simboleggia l'Energia Spirituale che discende nella Coscienza. Il nome Maria proviene originariamente dall'Egiziano e significa Amare (Myryam). Maria rappresenta intimamente la Madre Terra, la vera Vergine Maria.
Nel simbolismo celtico Giuseppe è raffigurato dalla Lancia e Maria dalla Coppa.

La GREPPIA o MANGIATOIA
in latino "praesepium"  significa "il recinto" e rappresenta la "Personalità integrata con l'Anima" che accoglie il neonato GESU' BAMBINO, collegato al Chakra del Cuore ed al Sè evolutivo alla Prima Iniziazione.

Il BUE
simboleggia l'energia sessuale quando è usata al servizio del Sé evolutivo, ed inoltre rappresenta anche gli Ebrei sotto il giogo della Legge.

L'ASINO
simboleggia la personalità umana con i difetti dell'ego, che sono trasmutati nel Servizio al Sé evolutivo, ed inoltre rappresenta la forma dei Pagani che portano il peso dell’idolatrìa.



I PASTORI
 rappresentano il Cammino Spirituale nei tre livelli evolutivi:
Pastore giovane con agnello= Discepolo in Prova (si avvicina alla prima Iniziazione) che porta sulle spalle (ovvero il suo Karma) un Agnello, simbolo dell'Era di Aries che sta ormai per terminare e sta per iniziare la nuova Era di Pisces, nella quale non si sacrificherà più il montone, quale espiazione del propri peccati (il Karma) ma sarà il proprio ego ad essere sacrificato al Cristo, per poter giungere alla nuova Nascita nella Grotta del Cuore, che corrisponde all'Ingresso nel Sentiero Evolutivo;
Pastore di media età= Discepolo Accettato (si avvicina alla seconda Iniziazione) che ha sconfitto il suo ego sul Piano Astrale Emotivo e quindi ha ottenuto la nuova "veste", ossia un Corpo Emotivo purificato dai desideri;
Pastore anziano= Iniziato (ha raggiunto la terza Iniziazione) che offre il latte della sua capra (simbolo del Segno del Capricorno) alla sua Monade, e si prepara alla successiva Iniziazione, sulla Croce della Grande Rinuncia (quarta Iniziazione).

Le PECORE
rappresentano l'Umanità ordinaria, ovvero il Popolo di Dio nella sua fase evolutiva media.



I MAGI
erano Maestri di Saggezza, facenti parte della Gerarchia Spirituale del nostro pianeta, e rappresentano simbolicamente le tre Energie che animano l'Uomo: Sentimenti, Pensieri, Volontà, che devono operare insieme per raggiungere una successiva Iniziazione Spirituale e offrono i loro tre Doni al Cristo interiore, il Sé evolutivo.
Le vesti
dei tre Magi simboleggiano i tre Colori della trasformazione della Coscienza verso la Consapevolezza Spirituale, corrispondenti alle tre principali fasi dell'Alchimia:
Nero= Nigredo, Bianco= Albedo e Rosso= Rubedo.
Le vesti
rappresentano anche il percorso del Sole a partire dopo il tramonto: Nero e Blu durante la notte, Bianco e dorato all’aurora e durante il giorno, Rosso e dorato alla sera, secondo un Ciclo perenne comune a tutta l'Umanità.
La leggenda dice che il primo dei tre Magi fosse di pelle Nera, il secondo di pelle Gialla ed il terzo di pelle Bianca o Rossa, rappresentando così le tre Razze più antiche che si sono succedute e che sono ancora presenti: la Razza della Lumuria (gli africani Neri) la Razza di Atlantide (i Mongoli, Cinesi e Giapponesi) e la Razza Ariana o Caucasica (i Bianchi e i pellerossa).    
Questo indica che con il tempo tutte le Razze arriveranno a seguire un'unica Religione ispirata da Cristo, non da un Cristo esteriore che si crede morto in Croce 2000 anni fa, ma dal nostro Cristo interiore, nostra Guida e nostro Maestro Spirituale.
I tre Doni
portati dai Magi a Gesù rappresentano la Volontà spirituale, l'Amore impersonale e la Conoscenza olistica: l'Oro rappresenta la Volontà della Monade, l'Incenso rappresenta l'Amore dell'Anima, la Mirra la Conoscenza delle Leggi evolutive.                                                                                                                                                                                                                              
L'Oro come offerta al Re, Maestro di sè stesso e Simbolo della Volontà Spirituale. L’Oro è un simbolo alchemico antichissimo, che rappresenta l'unione tra i due Princìpi spirituali e generativi del Maschile e del Femminile. Gli alchimisti cercavano di trasformare i metalli vili in Oro, ovvero un'allegoria per indicare come purificare il Corpo Fisico, raffinarlo ed estrarne l'Essenza spirituale. Perciò l’Oro, il primo dono fatto a Gesù, corrisponde allo Spirito consacrato al Servizio della Monade.
L'Incenso come offerta al Sacerdote, simbolo della Personalità integrata con l'Anima, ossia l'Iniziato che ha trasmutato le energie emozionali in elevati Sentimenti e Amore altruistico. Quando nell’uomo non vi sono più desideri egoistici né passioni, l’Anima profuma, infatti, come incenso. L’Incenso è associato al Fuoco Solare; per questo il suo aroma è sempre stato utilizzato per onorare la divinità e stimolare le facoltà psichiche superiori, creando un ponte tra corpo-mente e Spirito. Nelle Cerimonie religiose le Entità Angeliche si servono dell'incenso per intervenire ed operare.
La Mirra come offerta al Profeta, Discepolo e rivelatore dei Misteri, simbolo delle energie creative. La Mirra, nell'antichità, era considerata un vero e proprio farmaco, utile sia per la salute sia per la bellezza, grazie al suo elevato potere di conservare l'equilibrio interno di organi e tessuti. La Mirra simboleggia ciò che l'uomo impara dalle sue Esperienze e Conoscenze.


(cliccare sopra per ingrandire)
PRESEPE in terracotta policroma h. cm. 23 (1992)


Andrea Fontana ha realizzato questo Presepio nel 1992 con una precisa simbologia legata ad ogni personaggio.

In alcune zone d'Italia il Presepio era nei tempi passati una Tradizione che si tramandava di generazione in generazione. Alcune famiglie di origini nobiliari o di buone condizioni economiche possedevano pregevoli Presepi in terracotta, che diventavano parte del patrimonio di famiglia. Celebri scultori realizzarono Presepi in terracotta di grande valore artistico, oggi diventati proprietà di collezionisti privati e di Musei.

Andrea Fontana ha realizzato Presepi di vari tipi e dimensioni, esposti in Mostre e Rassegne, alcuni si trovano in Musei tipologici (Roma, Modena, Tortona, Trieste, Assisi).

Chi è interessato all'acquisto di un esemplare numerato di questo Presepio, può rivolgersi all'autore, telef. 320.0321470 oppure scrivendo un'email a: info@andrea-fontana.it




IL NATALE NELLE CITTA' DELL'EMILIA-ROMAGNA (1987)
Grande pannello in legno con bassorilievi in ceramica dei Mestieri di una volta e dei Mesi dell'anno in analogia ai Segni Zodiacali nelle principali città dell'Emilia-Romagna



 
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